Metti un caffè con i primi ballerini della Scala, a casa loro. Oppure con registi, scenografi, protagonisti sul palcoscenico del Piermarini o dietro le quinte. Caffè virtuale si intende, ma intimo. Ci si prenota, ci si connette in pochi su Zoom, si chiacchiera, ci si racconta. “La formula è quella delle “art bubbles” – racconta Valeria Mongillo, nel consiglio di Fondazione di Milano per la Scala, referente del Gruppo giovani e manager di Eos Im –. Abbiamo pensato che nell’epoca degli eventi in streaming e senza spettacoli dal vivo, che tanto ci mancano, fosse necessario favorire la conversazione intima, vera. E sta funzionando, laddove le iscrizioni sono tante c’è anche il “bis”, come a teatro. Anche i protagonisti si stanno divertendo e chiedono di replicare”. A inaugurare la serie è stato il coreografo Marco Pelle. Poi è toccato a Martina Arduino, prima ballerina della Scala e a Marco Agostino, ballerino solista. Con loro ci sono aspiranti ballerini, un ragazzino con la sua mamma, professionisti. Dieci persone al massimo per consentire l’interazione diretta. Ci si scambia consigli, esperienze di vita, si parla anche di come affrontare questa pandemia senza perdere la passione della danza, dell’opera. Si seminano strategie. L’evento è inserito nel ciclo “L’Arte incontra la Finanza” promosso da Valeria e ha mosso i primi passi a Londra. Lì Valeria Mongillo lavora e col fratello ha creato l’associazione Ipca, Italian’s private capital association, e dato vita anche a “bolle” virtuali che unissero i professionisti italiani oltre La Manica. Parallelamente è nato il ciclo in otto lezioni “Storie dell’Opera in pillole”, dedicato anche in questo caso a giovani, ma non solo, che si vogliono appassionare all’opera. A tener lezione è Fabio Sartorelli, che insegna storia della musica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e “Guida all’ascolto dell’opera lirica e del balletto” all’Accademia del Teatro alla Scala. La prossima lezione, martedì 23 febbraio alle 18.30: “Di almeno sei piedi di altezza”, prime donne e primi uomini nell’opera seria del Settecento.
Intanto si “mette su” il prossimo caffè: appuntamento, mercoledì alle 19, con Damiano Michieletto, regista dell’opera Salome, che sarà trasmessa in streaming il 20 febbraio. “Ci racconterà dello spettacolo cancellato nel marzo scorso a causa dell’epidemia, che ha dovuto reinventare per adattarsi alle nuove regole di sicurezza e del video, mettendo da parte alcune idee e inventandone altre con nuove scene che alludono alla cronaca di oggi”, anticipa Mongillo.